Botteega e lo Strumento PMI: Acquisti online al mercato e consegna a domicilio

 

Botteega è una startup con sede a Cagliari che ha creato una piattaforma tramite la quale è possibile fare la spesa online ai mercati civici di Cagliari e avere consegne entro 1-3 ore dal momento dell’ordine, oppure entro qualche giorno (per consegne fuori Sardegna). La società risulta fra i beneficiari di SME instrument di Horizon 2020 nell’ambito del topic ‘New business models for inclusive, innovative and reflective societies‘, sul quale ha presentato domanda sulla scadenza di settembre 2016. La società è stata valutata positivamente e risulta fra i beneficiari della Fase I (50.000 euro). Botteega avrà accesso, tramite Sardegna Ricerche, nodo locale di Enterprise Europe Network, ai servizi di coaching (un esperto messo a disposizione dalla Commissione Europea), per la durata del progetto, con l’obiettivo di rafforzarne le possibilità di successo. Abbiamo posto alcune domande ad Alessandro Massarelli, fondatore di Botteega.

Ci può dare una descrizione delle attività di Botteega e di come opera attualmente? Chi è il cliente ideale?
Botteega è una soluzione che consente di fare la spesa di prodotti freschi e di qualità da mercati, botteghe e produttori locali, con consegna in poche ore, oppure in pochi giorni se si ordina da altre città. Creiamo “mercati virtuali” che aggregano più venditori vicini tra loro, in modo da rendere l’acquisto online semplice e comodo per il consumatore. Basta scegliere dove si vuole ricevere la spesa, selezionare uno dei mercati disponibili ed effettuare un unico pagamento da più botteghe, con un’unica consegna. Il nostro network di shopper indipendenti si prende cura di gestire gli ordini, assistendo il cliente via chat, telefono ed email. In questo modo i clienti sono tranquilli, anche perché selezioniamo i venditori presenti sulla piattaforma in base a criteri di qualità e freschezza dell’offerta, privilegiando i prodotti locali e quelli ottenuti con lavorazioni artigianali oppure biologiche.

Se ci sono problemi, i fornitori che non seguono le nostre precise linee guida in termini di qualità e freschezza vengono eliminati dalla piattaforma. Ma su più di 8000 prodotti consegnati le lamentele ricevute si contano sulle dita di una mano e comunque tutte facilmente risolvibili. Il nostro cliente ideale è una persona attenta alla freschezza di quello che mangia, che ha poco tempo da dedicare alla spesa e quindi ha bisogno di un servizio personalizzato che porti online l’esperienza dell’acquisto in bottega. A questo si aggiunge la consapevolezza che facendo la spesa da piccoli fornitori si sostengono le produzioni del territorio e l’economia locale, con ricadute benefiche per tutto il tessuto sociale del luogo in cui si vive.

Qual è l’obiettivo del progetto presentato e perché ha scelto proprio lo strumento per le PMI?
Il progetto Botteega vuole diventare la piattaforma d’eccellenza per la piccola distribuzione organizzata (PDO), con focus sul settore agrifood che è quello più legato alle produzioni locali e al territorio. La presenza di una piattaforma del genere ha numerosi vantaggi per tutta la comunità locale, sia in termini economici che sociali. Numerosi studi hanno dimostrato che le piccole attività generano un maggiore numero di posti di lavoro, aumentano la qualità di vita delle aree dove sono presenti e contribuiscono ad una maggiore diffusione di cibo più sano e più fresco perché prodotto nelle zone circostanti. Del resto le botteghe e i mercati sono, da secoli, lo sbocco commerciale primario per tutti i prodotti artigianali che arrivano dalle campagne vicine, con venditori che hanno accumulato decenni di esperienza e conoscenza delle materie prime.

Però c’è un problema, un problema molto grande: la frammentazione. Frammentazione che vuol dire poche risorse per innovare, difficoltà a raggiungere in modo efficace il consumatore finale, mancanza di azioni di marketing unitarie. Il risultato è che il piccolo commercio è in crisi sotto la pressione della grande distribuzione organizzata e della diminuzione dei consumi e se non si adegua rapidamente alle esigenze dei consumatori moderni rischia di rimanere confinato a poche oasi. La conseguenza è che oggi anche in Sardegna, una regione che ha territori agricoli immensi rispetto alla popolazione presente, siamo costretti ad acquistare più dell’80% dei prodotti da fuori, mentre le campagne vengono abbandonate e i mercati civici vedono calare i visitatori perché la loro offerta non è al passo con le esigenze dell’acquirente attuale. Il nostro è quindi un progetto che si rivolge alle PMI per proporre una modalità nuova di proporsi ai clienti, una soluzione “chiavi in mano” che cura marketing, e-commerce e consegne, senza stravolgere la routine organizzativa dei fornitori. È una soluzione che migliora la vita per tutti, acquirenti, fornitori e produttori locali.

Essendo una startup, quali passi pensa di intraprendere nel futuro prossimo? Quali sono le priorità?
Il nostro progetto è partito da Cagliari, dove abbiamo avuto modo di affinare il nostro modello su mercati coperti, mercati di strada, botteghe singole e produttori agricoli. Tutto è stato fatto quasi a zero budget, ben consapevoli che servizi del genere per funzionare al meglio hanno bisogno di una domanda forte che si esprime, almeno per ora, soprattutto nelle grandi aree urbane italiane ed europee. Per questo esploreremo la possibilità di portare il servizio in altre zone, non solo italiane ma anche oltre confine, visto che la problematica che affrontiamo è comune a molte città. Inoltre, una delle strade che ci piacerebbe percorrere è quella di fornire il servizio agli enti locali. Ad esempio, a un Comune che si trova a gestire un mercato storico potremmo offrire la nostra piattaforma per mappare i prodotti presenti e proporli online con costi e tempi davvero ridotti, con la possibilità di vendere in tutta Italia (e in futuro anche all’estero).

Tra le priorità c’è sicuramente quella di adeguare la piattaforma software, che ora è poco più di un prototipo con molti limiti, per renderla scalabile su più zone. Ovviamente per fare questo avremo bisogno di fondi e stiamo facendo del nostro meglio per coinvolgere partner sia istituzionali che privati, anche in vista di partecipare alla Fase 2 dei bandi Horizon 2020. Ma siamo fiduciosi, il mondo sta cambiando e ormai in molti si sono resi conto che sono necessari modelli di sviluppo economico più partecipativi, più attenti alle risorse che utilizzano e alle ricadute che generano sulla comunità locale.

Visita il sito https://botteega.com/

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